Di Maio sull’export: “Dati in crescita. I segnali sono incoraggianti”. Crollano le ‘quote rosa’ nel lavoro.
ROMA – Bene l’export, male il lavoro femminile. L’emergenza coronavirus non sembra aver fermato l’esportazione dei prodotti (almeno secondo quanto detto da Di Maio), ma ha aumentato la disparità di occupazione tra uomini e donne.
Un gap che è ritornato ad aumentare con la pandemia. A pesare sicuramente la chiusura delle scuole, che non ha aiutato a cercare di ridurre le differenze presenti nel mondo del lavoro.
Di Maio: “L’export cresce”
A ‘rivendicare’ i numeri in risalita dell’export è Luigi Di Maio con un post sui social: “Con il patto siglato a giugno alla Farnesina crescono le esportazioni Made in Italy durante la pandemia: +3% verso Paesi extra-Ue a settembre 2020 rispetto all’anno scorso, +11% e + 33% verso Usa e Cina. C’è tanto da fare, lavorare sodo. Ma è la strada giusta. Si tratta di segnali incoraggianti“.
La speranza del titolare della Farnesina è quella di continuare il percorso iniziato nelle scorse settimane, ma un nuovo locdown potrebbe riportare il settore a perdere quanto guadagnato negli ultimi mesi.
Il crollo delle ‘quote rosa’
L’export cresce, non le quote rosa. Come evidenziato da un dossier della Fondazione studi dei consulenti del lavoro, riportato dall’Ansa, il secondo trimestre del 2020 ha registrato una perdita di 47mila posti. Su 100 impieghi presi in un anno (841mila il totale) quelli femminili rappresentano oltre il 50%.
“La tendenza ad allontanarsi dal lavoro – si legge nel documento – rinunciando anche alla ricerca di un’occupazione, è cresciuta sensibilmente, facendo registrare un incremento di 707mila donne inattive (+8,5%), soprattutto nella fascia giovanile“. Numeri che rischiano di crescere nei prossimi mesi con un nuovo lockdown.
Un problema in più da affrontare per questo Governo, impegnato ad evitare una seconda chiusura generalizzata che potrebbe mandare k.o. l’economia del nostro Paese.